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November 25, 2024

La cultura del flusso di cassa

Lorenzo Giusti

Le fondamenta su cui poggia un’impresa che non sia una ONLUS è la sua capacità di generare reddito. Raggiungerlo è condizione necessaria alla sua sopravvivenza, misurarlo deve essere una sua priorità: lo può fare attraverso lo strumento del conto economico.

Se guardiamo però solamente al traguardo, rischiamo di inciampare nelle buche della strada che ci porta ad esso. Se il conto economico risponde alla domanda “la nostra attività è in grado di produrre reddito?”, ci occorre uno strumento che ci dica anche se la nostra attività è in grado di produrre liquidità.

I costi ed i ricavi si possono generare in modalità ed in momenti completamente diversi dalle relative uscite ed entrate. I primi si manifestano tipicamente con una fattura; i secondi con un addebito o un accredito sul nostro conto corrente.

L’esempio è lampante quando consideriamo gli investimenti. Se compriamo un trattore lo inseriamo nel conto economico considerando il suo ammortamento, cioè spalmando il suo costo su un numero di anni coerente con il suo utilizzo. Il suo inserimento nel flusso di cassa dipende invece da come lo paghiamo al concessionario. Tutto subito? Metà quest’anno, metà l’anno prossimo? Lo inseriamo in un finanziamento di 10 anni con rate trimestrali? O lo acquistiamo con un leasing con maxi-rata di anticipo e riscatto finale?

Metodi di pagamento differenti avranno differenti impatti sul nostro conto corrente.

E se costruiamo una stalla?

In generale, il conto economico potrebbe anche dirci che stiamo producendo un utile importante, ma senza il flusso di cassa non sappiamo se e quando lo potremo realmente toccare con mano.

Uno dei payoff che ci accompagna fin dall’inizio del nostro viaggio nella consulenza è “la cultura del conto economico”, che, abbiamo imparato, rappresenta il primo passo. Sappiamo anche, come dice il saggio, che questo primo passo non ci porterà a destinazione, servirà solamente a spostarci da dove siamo. Ed è già tanto, ma ora, giunti a questo punto, occorre fare il secondo. Siamo pronti?

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